il Terzo Tempo |
Martedì 03 Novembre 2009 20:35 |
Il TERZO TEMPO (by anonimo) Al momento del fischio finale della prima sconfitta della stagione erano ancora accese le polemiche fra i genitori delle opposte tifoserie “quando un avversario è a terra, si deve insegnare ai propri ragazzi a buttar fuori la palla, vergogna!” “vi brucia perdere, eh?” Persino il saluto sotto la curva a fine partita dei nostri atleti sconfitti era stato meno convinto del solito. Qualcuno iniziava a pensare che questa volta sarebbe stato difficile esibire la classica bonarietà e disinvoltura nel fare a tocchi il parmigiano o stappare il bianco. Ma mentre i ragazzi erano sotto la doccia, con i cori provenienti dallo spogliatoio sbagliato, la magia si ripeteva uguale alle giornate più fortunate: anzi, con più gusto e maestria. Il cerimoniere, come sempre, pelava il salame come scartasse un regalo trovato sotto l’albero a Natale. In pochi minuti molte persone che fino a quel momento si erano guardate in cagnesco chiacchieravano amabilmente della partita e del campionato, dimenticando completamente le scaramucce di pochi minuti prima. I più stupiti erano i ragazzi della squadra avversaria.
Il poeta, parlando dell’esultanza per il goal in campo e sugli spalti scriveva:
“pochi momenti come questo belli
a quanti l’odio consuma e l’amore
è dato sotto il cielo di vedere”
Chissà cosa avrebbe scritto se mai avesse potuto partecipare al TERZO TEMPO ASTRA.
(grazie Lucchetti)
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